Criteri e modalità di distribuzione interna delle risorse
Il Dipartimento, in linea con il modello AVA3, definisce i criteri e le modalità di distribuzione interna delle risorse di personale docente, coerentemente con la propria pianificazione strategica, con le indicazioni dell'Ateneo e con i risultati conseguiti. Inoltre definisce anche i criteri di distribuzione di eventuali ulteriori incentivi e premialità per il personale docente e tecnico-amministrativo.
2024-2025
ll presente documento costituisce lo strumento operativo e dinammico per la determinazione della suddivisione delle risorse assegnate al Dipartimento di Psicologia (di seguito DiPsi) dell’Ateneo ‘G.
d’Annunzio’ di Chieti-Pescara (di seguito UdA). Per risorse si intendono di seguito tutte le assegnazioni economiche e di personale (c.d. punti organico) di tipo ordinario e straordinario assegnate da UdA, nonché i relativi residui di esercizi finanziari precedenti ancora in dotazione.
Il documento è il frutto del lavoro congiunto del Direttore di Dipartimento e del ristretto dei Prof. Ordinari del DiPsi, ed è stato approvato dal Consiglio di Dipartimento del 17 ottobre 2024.
La ripartizione delle risorse assegnate al DiPSI avviene secondo criteri oggettivi basati sui principi del Piano Strategico dell’Ateneo e in coerenza con il documento di Piano Strategico Triennale del
Dipartimento:
1) sul piano didattico, rafforzamento dei requisiti di sostenibilità dei Corsi di Studio di primo e secondo livello, nonché della qualità della formazione di terzo livello;
2) sul piano della ricerca, incentivazione dei Settori Scientifico-Disciplinari (SSD) e dei docenti che si sono contraddistinti per il miglioramento dei livelli misurabili della produttività scientifica
(pubblicazioni, brevetti, acquisizione fondi competitivi, ecc.);
3) sul piano della valorizzazione delle conoscenze, incentivazione degli SSD e dei docenti che hanno avviato con successo servizi rivolti all’esterno con il pieno coinvolgimento del DiPSI (attività in conto
terzi, start-up, ecc.) e/o avviato processi di interazione con altre Università (ad es. centri inter-Ateneo, ecc.) o altri enti pubblici e privati a vocazione scientifica, produttiva o di servizio.
Ai fini della ripartizione delle risorse, questi tre assi principali di valutazione potranno essere eventualmente integrati da considerazioni di natura contestuale o contingente riferite al singolo
docente (come, ad esempio, il carico gestionale e/o didattico, ecc.), ma pur sempre nel rispetto della piena trasparenza e della pubblicità dei criteri decisionali.
Per quel che riguarda gli aspetti di ripartizione delle risorse finalizzate alla didattica, va tenuto innanzitutto presente che il DiPSI risulta prevalente alla data di approvazione di questo documento
per 4 Corsi di Studio (LT in ‘Scienze e tecniche psicologiche’, LM in “Psicologia”, LM in ‘Psicologia clinica e della salute’, LM internazionale in “Psychology of Wellbeing and Performance”).
Per definire tali risorse è quindi prioritario il contributo dei Corsi di Studio nelle loro declinazioni operative (Presidenti CdS e Consigli), nella formulazione di richieste basate su esigenze oggettive e
dimostrabili. Inoltre, stante il fatto che i predetti Corsi di studio godono di elevata numerosità studentesca – importante volano economico per l’intero Ateneo – ma soffrono in termini di
rapporto studenti/docenti, è altrettanto cruciale assicurarsi che, a monte della ripartizione reclutatoria interna, venga garantita dagli organi decisionali dell’Ateneo, un’assegnazione di risorse che tenga ampiamente conto di tali circostanze. In seconda istanza, va tenuto presente che presso il DiPSI è incardinato un Corso di Dottorato in “Psicologia”, per il quale il Dipartimento può contribuire economicamente e in termini di personale alla sua gestione e valorizzazione.
Tra i principali obiettivi strategici del DiPSI, oltre al miglioramento dei livelli quantitativi della produttività scientifica, saranno tenuti nella massima considerazione aspetti qualitativi, tra i quali la
collocazione dei prodotti della ricerca nei ranking condivisi dalla comunità accademica, l’internazionalizzazione e l’impatto sociale e mediatico della produzione scientifica. Inoltre, il DiPSI
si pone come obiettivo quello di elevare il livello di attrattività di fondi competitivi (grant nazionali ed internazionali) e di incentivare la capacità di proporre progetti di ricerca che rispondano ai
requisiti abitualmente richiesti dalle suddette tipologie di progetti. Sul piano dei processi, se per i singoli docenti è indispensabile mirare a esiti di miglioramento della produttività, è altresì
importante tenere presente che il Dipartimento è struttura “di supporto” alle attività di ricerca dei docenti medesimi. Sono quindi da ritenersi altrettanto importanti tutte quelle operazioni di
investimento economico e di personale tecnico-amministrativo utili ad agevolare, supportare e coadiuvare tali esiti.
Infine, per quanto riguarda le attività di valorizzazione delle conoscenze, che per loro tipologia e natura dovrebbero costituire strumenti – anche finanziariamente – autonomi e autosufficienti, va
rilevato che il ruolo del DiPSI è prevalentemente di supporto (certamente amministrativo e contabile) nello svolgimento di tali attività, ma il Dipartimento può anche assumere un ruolo di guida
e di incentivazione per la loro costituzione e per l’implementazione delle fasi iniziali, a fronte di una chiara e condivisa definizione progettuale.
Criteri e modalità di distribuzione delle risorse per il finanziamento di attività didattiche, di ricerca e valorizzazione delle conoscenze.
Il DiPSI costituisce centro di spesa dei fondi destinati annualmente dall’amministrazione centrale per le finalità didattiche dei Corsi di Studio. Tali fondi sono da ritenersi esclusivamente destinati al supporto delle attività didattiche. Le spese devono essere programmate in seno ai Consigli di Corso di Studio (recando sempre l’indicazione di quale Corso beneficerà dell’assegnazione), devono essere approvate dal Consiglio di Dipartimento e devono essere rendicontate dal Dipartimento sotto la responsabilità condivisa del Direttore e dei Coordinatori dei Corsi. Le tipologie di spesa riguardano innanzitutto l’organizzazione di attività didattiche integrative (ad es. seminari, congressi, trasferte formative, giornate di orientamento, ecc.), l’allestimento di laboratori didattici (ad es. attrezzature, strumentazione, ecc.) e la loro gestione.
Tali fondi, attribuiti annualmente dall’Amministrazione centrale sulla base di assegnazione ministeriale (e.g., articolo 7 del D.M. 25/03/2021 n. 289), possono essere destinati - sulla base di procedura selettiva - a studenti/studentesse dei CdS magistrali e ai/alle Dottorandi/Dottorande aventi il proprio tutor tra i docenti del Dipartimento, e sono regolamentati dal Regolamento di Ateneo per l’attribuzione di assegni destinati all’incentivazione delle attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero. Sulla base del predetto Regolamento, il Dipartimento ha stilato un proprio progetto interno di tutorato (Co.Me.T.) per definirne meglio le abilità, le competenze e il raggio d’azione del tutor ed emana un apposito bando recante la numerosità e l’importo degli assegni, i criteri di ammissione e di composizione delle graduatorie, e tutte le specifiche relative al tipo di impegno. La procedura di selezione è svolta da apposita commissione.
Fondi per la riceca
Il Dipartimento prevede annualmente nel budget di previsione (dai fondi di funzionamento e da eventuali residui di budget di anni precedenti) una somma destinata a sostenere i costi delle pubblicazioni open-access qualora un/una docente non possegga la disponibilità economica proveniente da altre fonti per il pagamento. Tale supporto economico deve intendersi riferito esclusivamente ai costi di produzione editoriali di prodotti che abbiano superato tutte le fasi di revisione tra pari (“accettazione per pubblicazione”), escludendo pertanto i costi di stampa di tipologie di prodotti privi di revisione tra pari (“pay-per-publish”), costi “di ammissione” al processo di revisione tra pari, ed eventuali costi accessori di traduzione, assistenza editoriale o altre tipologie di servizi erogati da terze parti e non riferibili alla mera conversione in formato open-access del prodotto scientifico accettato per pubblicazione. Al fine di rispettare la strategia progettuale di miglioramento della qualità della ricerca, il finanziamento di pubblicazioni open access potrà riguardare solo riviste con collocazione editoriale Q1 e per un massimo di 1 prodotto editoriale all’anno per docente. I presupposti ed i risultati della ricerca descritti nel prodotto devono essere pubblicamente presentati dal docente richiedente o da un coautore durante la seduta di Consiglio di Dipartimento nella quale viene deliberata la spesa. In caso di previsione di minor spesa rispetto al budget previsto, un docente potrà ripresentare domanda di copertura per le spese di un altro prodotto open-access nello stesso anno, obbligatoriamente di rango Q1, anche in funzione dello specifico costo della pubblicazione e subordinatamente ad approvazione all’unanimità del Consiglio di Dipartimento.
Il Dipartimento prevede annualmente nel budget di previsione (dai fondi di funzionamento e da eventuali residui di budget di anni precedenti) una somma destinata a sostenere i costi delle missioni qualora un/una docente non possegga la disponibilità economica proveniente da altre fonti per il pagamento. Tale supporto economico deve intendersi riferito esclusivamente ai costi di rimborso spese per spostamenti, vitto e alloggio e costi di registrazione all’evento. Al fine di rispettare la strategia progettuale di miglioramento della qualità della ricerca attraverso la condivisione dei risultati della ricerca dipartimentale in eventi e contesti esterni e garantire a tutti i membri del DiPSI l’eventuale ammissibilità alla richiesta, il finanziamento potrà riguardare solo 1 evento all’anno per docente. La partecipazione all’evento deve essere richiesta dal docente durante la seduta di Consiglio di Dipartimento nella quale viene deliberata la spesa, anche in funzione dello specifico costo, dell’accertamento della mancata disponibilità economica del docente, della tipologia e rilevanza dell’evento (se nazionale o internazionale) e subordinatamente ad approvazione all’unanimità del Consiglio di Dipartimento.
Il Dipartimento prevede annualmente nel budget di previsione (dai fondi di funzionamento e da eventuali residui di budget di anni precedenti) una somma destinata a sostenere i costi per l’acquisto di software (e licenze) dedicati all’implementazione delle procedure di raccolta e analisi dei dati.
Tale supporto economico deve prevedere l’utilità della spesa per un cospicuo numero di membri del Dipartimento (e.g., la metà + 1). La richiesta viene presentata durante la seduta di Consiglio di Dipartimento nella quale viene deliberata la spesa, anche in funzione dello specifico costo, della tipologia e rilevanza per la maggioranza dei membri e subordinatamente ad approvazione all’unanimità del Consiglio di Dipartimento
Il DiPSI può prevedere l’attivazione (e il successivo rinnovo) di borse di ricerca basate o sul finanziamento totale da parte dei docenti su fondi di provenienza esterna, o cofinanziate (docente-dipartimento) o finanziate al 100% dal dipartimento.
Criteri per l’istituzione di una borsa di ricerca cofinanziata o finanziata al 100%:
a) Produttività ex-ante del SSD proponente (collocazione VQR se disponibile e/o parametrizzazione soglie ASN);
b) Particolari esigenze di ricerca in linea con il piano strategico dipartimentale;
Criteri per il rinnovo della borsa di ricerca cofinanziata o finanziata al 100%:
a) Produttività ex-post del/della borsista (prodotti di ricerca)
Fondi per la valorizzazione delle conoscenze
Tale supporto economico deve intendersi riferito esclusivamente ai costi di rimborso spese per acquisto di materiale utile all’organizzazione dell’evento (e.g., gadget, poster, materiale informativo).
Al fine di rispettare la strategia progettuale dell’ampliamento della valorizzazione delle conoscenze attraverso la condivisione sul territorio delle attività dipartimentali in eventi e contesti esterni (public engagement), saranno finanziate tutte le attività nell’anno accademico corrente secondo un ordine temporale di arrivo delle richieste fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria dipartimentale.
La partecipazione all’evento deve essere richiesta da un docente proponente o dal referente di valorizzazione delle conoscenze (ex-Terza missione) durante la seduta di Consiglio di Dipartimento nella quale viene deliberata la spesa, anche in funzione dello specifico costo, della tipologia e rilevanza dell’evento (se nazionale o internazionale), del numero di membri del DiPSI coinvolti e subordinatamente ad approvazione all’unanimità del Consiglio di Dipartimento.
Criteri e modalità di distribuzione delle risorse per il personale docente
Per l’anno accademico 2023-2024, l’Ateneo ha definito una strategia di assegnazione centralizzata dei punti organico: ciascun Dipartimento è stato invitato a stilare una lista di priorità delle procedure da attivare che è stata poi presentata e successivamente vagliata dal Magnifico Rettore e dal Nucleo di Valutazione.
I vincoli normativi e regolatori dei quali l’Ateneo, e quindi anche il Dipartimento, deve tener conto durante tutto il processo di programmazione triennale su base annuale sono i seguenti:
1) un quinto dei posti disponibili per posizioni di professore di ruolo deve essere vincolato a chiamate di coloro che nell’ultimo triennio non abbiano prestato servizio presso l’Ateneo (concorsi riservati per esterni ex art. 18 comma 4 L. 240/2010);
2) per le chiamate ex. Art. 24 comma 6 L. 240/2010 potranno essere utilizzate fino alla metà delle risorse equivalenti a quelle necessarie per coprire posti disponibili di professore di ruolo;
3) non potranno essere proposte chiamate di PO se il numero dei PO è superiore al numero dei PA;
4) per le chiamate di RTD-B, RTT e di professori di I o II fascia ex Art. 18 verranno computati al un numero di punti organico pari al costo del ruolo in chiamata (PO=1; PA=0.7; RTD-B/RTT=0.7) e nel caso in cui il vincitore della procedura selettiva di un posto di professore di I o II fascia sia un docente dell’Ateneo, la differenza fra il costo del ruolo di chiamata e quello del ruolo della precedente afferenza del docente rientrerà nella disponibilità dell’Ateneo a seguito di presa di servizio del docente vincitore della procedura;
5) per le chiamate di professori di I o II fascia ex Art. 24 comma 6 verranno computati al Dipartimento i punti organico pari alla differenza fra il costo del ruolo di chiamata e quello del ruolo di precedente afferenza del docente chiamato;
6) i vincoli normativi che riguardano i bandi da RTT a livello di Ateneo (almeno 25% riservati a chi ha già maturato un anno da RTD A o 3 anni da assegnista e almeno 33% riservato a chi ha avuto 3 anni di contratti di ricerca retribuiti al di fuori dall’Ateneo);
7) il numero complessivo di punti organico a disposizione dell’Ateneo ed assegnati ai Dipartimenti
dal Magnifico Rettore.
Stanti questi vincoli normativi e regolatori, le proposte di chiamata derivanti dalla programmazione triennale del Dipartimento vengono deliberate dal Senato Accademico e dal Consiglio di amministrazione dopo vaglio del Nucleo di Valutazione, e devono contemplare, ai fini del loro soddisfacimento, la massima congruità relativamente ad una serie di aspetti, di seguito elencati, che
il Dipartimento fa propri come CRITERI DI PER LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE UMANE
(PUNTI ORGANICO) AI VARI SSD:
- necessità didattica, intesa come la differenza tra il numero di ore richieste complessivamente in Ateneo (da tutti i CdS e scuole di specializzazione accreditate, secondo quanto previsto dal Decreto 402 del 13 giugno 2017) in insegnamenti di base, caratterizzanti o affini per quel SSD, ed il numero di ore erogabili dai docenti in ruolo in quel SSD in Ateneo (120 per i professori, gli RTD-B/RTT e 60 per i RU) tenendo anche conto delle quiescenze del triennio, dei bandi in corso, dello status dei docenti a tempo definito e delle eventuali esenzioni dalla didattica richieste dai docenti dell’Ateneo;
- indici di produttività scientifica degli SSD (es., VQR aggiornata se disponibile o parametrizzazione rispetto alle soglie ASN);
- incarichi istituzionali e di servizio ricoperti dai docenti/ricercatori dei vari SSD; o attività di valorizzazione delle conoscenze messe in atto dai docenti/ricercatori dei vari SSD;
- giustificazione della chiamata per particolari esigenze di ricerca (in particolare per vincitori di progetti competitivi) e/o di progettualità didattica secondo le particolari strategie d’Ateneo.
Il Dipartimento prevede annualmente nel budget di previsione (dai fondi di funzionamento e da eventuali residui di budget di anni precedenti) una somma destinata ad incentivare la produttività del personale docente e dedica una somma simbolica nel corrispettivo di euro 500 da assegnare sia ad un ricercatore/ricercatrice che si è distinto/a nel corso dell’anno per il raggiungimento di un obiettivo scientifico di rilevanza (e.g., pubblicazione rivista internazionale di alto impatto Q1; premio scientifico; finanziamento progetto internazionale) sia ad un ricercatore/ricercatrice le cui attività vanno incentivate e potenziate (e.g. produttività nell’anno accademico corrente = 1). Tale supporto economico deve intendersi riferito esclusivamente ai costi per un prodotto open access o ai costi di registrazione per un evento congressuale. La proposta viene presentata dal Direttore del Dipartimento a chiusura dell’anno accademico e subordinata ad approvazione all’unanimità del Consiglio di Dipartimento.
Il Dipartimento promuove delle azioni interne rivolte all’incentivazione delle attività del personale tecnico-amministrativo attraverso quei progetti di ricerca e formativi che prevedono la possibilità di attribuire dei compensi aggiuntivi per la remunerazione del personale coinvolto nella gestione degli stessi.
Tali compensi sono aggiuntivi e sono erogati su richiesta del responsabile scientifico del progetto/titolare dei fondi che individua d’intesa con il Direttore di Dipartimento i soggetti destinatari dei compensi.
In presenza di risorse da distribuire, nella ripartizione a favore del personale che ha partecipato alle attività, si tiene conto:
A. delle conoscenze e competenze scientifico-professionali, nonché della qualità dell’attività svolta;
B. dell’impegno orario dedicato allo svolgimento dell’attività.